lunedì 24 dicembre 2007

Tanti Auguri a tutti i campioni....

Buon Natale e Felice Anno Nuovo....Non mangiate troppo panettone che dal 16 dobbiamo ricominciare la cavalcata!

mercoledì 19 dicembre 2007

E' UN LAZZARETTO!


Proprio così, la squadra è decimata dall'influenza e dagli infortuni. Ecco la lista proveniente dall'infermeria:

MIMMO: Influenza
LUCA: Influenza e infortunio al ginocchio
GB: Convalescente da influenza
ANDREA: Indisponibile

Grazie alla provvidenziale mossa del Capitano e alla comprensione (e alla sportività) di Cluster 2, la partita odierna è stata rinviata a Gennaio. Ora abbiamo due partite in meno e la classifica risulta inevitabilmente falsata.
Rimaniamo in attesa che tutti i nostri effettivi siano nuovamente disponibili. I tre superstiti (io, Capitan Maurizio e Fabrizio Yashin) e, naturalmente, Max "the president" inviano gli auguri di pronta guarigione agli "infortunati".

A presto...

giovedì 13 dicembre 2007

Le Grandi Biografie - Alessandro lo "Svizzero"


Alessandro nasce a Cannobio (in insubre Canoebi, in piemontese Caneubi, con uguale pronuncia [ka'nœbi]), comune di 5.113 abitanti della provincia del Verbano Cusio Ossola (precedentemente era provincia di Novara, ma c'è stata la secessione, non sopportavano i terroni novaresi), il 23 Aprile 1978. La sua infanzia viene segnata da persone e avvenimenti che lo porteranno a formarsi caratterialmente.
Tanto per cominciare il 23 Aprile 1978 ricorre il quarantacinquesimo anniversario dell'istituzione della Gestapo, corpo che rivestirà grande fascino nella vita del giovane Alessandro. Inoltre appena 19 giorni prima della nascita del bimbo, RaiDue manda in onda per la prima volta l'anime Atlas Ufo Robot. I genitori profondamente affascinati da questo capolavoro sono indecisi se chiamare il bimbo Actarus o Procton, alla fine optano per un tradizionale Alessandro (ne rimarranno profondamente scontenti per diversi anni). Ma l'avvenimento che più influenzerà la vita del nostro eroe è un altro: il 23 Aprile 1978 Franco Baresi fa il suo esordio in serie A, il giovane Ale viene alla luce e come primo gesto della sua vita alza la mano e chiama il fuorigioco. Vistosi ignorato dall'ostetrica, comincia a inveire contro tutto e tutti, costringendo il personale medico a sedarlo attraverso l'uso di una bottiglia di mirto di Sardegna.
L'Alessandro bambino ha due passioni: la storia del suo idolo, un oscuro caporale tedesco con orridi baffetti famoso per le sue orribili dipinti di nature morte e il calcio. Milanista nel profondo dell'anima, i suoi idoli giovanili, a parte il citato Franco "Offside" Baresi, comprendono il fior fiore dei giocatori milanisti dei primi anni '80: Joe "lo Squalo" Jordan, Luther "Missit" "Calloniset" Blisset, Mark "Attila" Hateley. Verso la fine degli anni '80, affascinato dall'arrivo in Italia del più grande calciatore russo di tutti i tempi, Aleksandr Zavarov (luogo di nascita Lugansk, ma Ale pensa sia di Lugano e questa è la ragione principale di quel che avvenne), dimostrando la sua vasta conoscenza calcistica, Ale abiura. Il Milan non è più nei suoi pensieri, la Juventus diventa la sua squadra, al punto che oggi nega di essere mai stato rossonero. Nella seconda metà degli anni 90 si trasferisce a Milano per, versione ufficiale, ragioni di studio. La realtà è ben diversa e gli obiettivi sono due: infiltrare dall'interno le società dell'Internazionale e dell'A.C.Milan per subodorarne gli obiettivi di mercato (e consigliare conseguentemente le strategie di mercato al suo amico Luciano Moggi) e imparare la lingua principale nel mondo civilizzato (che per Ale, ricordiamolo sempre è rappresentato dalla sola Svizzera), il milanese. Il primo obiettivo riesce alla grande e porta all'acquisto da parte della Juve di fini dicitori del calcio quali Athirson, Blanchard, Oliseh, Van der Sar, Dimas ed Esnaider. Il secondo obiettivo è più arduo, ma per lui, svizzero nell'anima è una questione di precisione e impara le espressioni principali quali "Chi laüra ghà una camisa e chi fà nagott ghe n'à dò", "Fà e desfà l'è tt un laurà", "L'aqua la fa mal, la bev dumà la gent de l'uspedal ", "Quand la mèrda la munta a scragn o la spüssa o la fà dann ", "Va da via i ciap", etc etc.
Incredibilmente riesce a portare a casa anche una laurea in ingegneria, ottenuta corrompendo professori, ricercatori, segretarie, custode e inservienti. Titolo della tesi: "Studio sperimentale del comportamento in alta potenza di componenti ottici passivi", praticamente una tesi sulla tecnica di parata di Dino Zoff sul colpo di testa di Socrates ai mondiali dell'82.
Oggi Ale dall'alto della sua spocchia elvetico-meneghina fatica ad adattarsi a lavorare e giocare con i suoi umili colleghi, non tanto perchè questi non accettino il suo venire in ufficio in portantina condotta da 8 schiavi calabresi e neppure per la corona e il mantello di raso, quanto perchè si rifiutano di genuflettersi al suo passaggio. In termini calcistici, l'idolo di Ale è, stranamente dopo tanti fuoriclasse, un oscuro portatore di borracce della sua amata Juve, tale Alex Del Piero: lui dall'alto della sua esperienza sostiene che il ragazzo si farà, ma data l'età (33 anni ndr), forse il ragazzo s'è gia fatto qualcosa.
Sul campo di gioco Ale profonde il massimo dell'impegno solo se adeguatamente motivato (necessaria la somministrazione di un mirto di Sardegna prima della partita e, ad intervalli regolari, anche durante lo svolgimento della stessa). Risulta difficoltoso, ad oggi, fargli abbandonare la portantina per farlo correre sulle sue gambe. A questo scopo è necessario che Luca prometta di caricarselo sulle spalle al primo accenno di sudore.
Questo è Ale lo "Svizzero", l'imperatore di Sytel, jolly e uomo ovunque dei campioni in carica.

GIGANTI!


E' con grande soddisfazione che annunciamo l'arrivo della prima vittoria!!! E a giudicare dalle dimensioni della vittoria, bhè, è valsa la pena aspettarla. Tenetevi forte. Al termine di una partita dominata in lungo e in largo in tutti i settori del campo, il tabellone dello stadio riportava il seguente risultato: 10-3. DIECIaTRE.
Gara perfetta, senza sbavature, dove ogni singolo ha messo le proprie caratteristiche al servizio di un collettivo splendido. Squadra corta, mai in affanno, costantemente in pressing sui portatori di palla. Paragonabile per movimenti al Milan di Sacchi e per agonismo alla Juventus targata Marcello Lippi. Avversari disorientati dal bagaglio tecnico di Mimmo, dai chilometri macinati da Luca, dalla direzione d'orchestra di Capitan Maurizio. Sopresa più gradita, il risveglio di Giambattista "Iaquinta", che con una tripletta cancella il suo pesante "0" nella classifica marcatori. Difficile raccontare la gara, sempre per la scarsa affluenza di ossigeno al cervello che mi impedisce di "fotografare" i momenti salienti. Ci provo comunque.
Stadio gremito in ogni ordine di posto, tifosi in delirio all'ingresso in campo delle squadre. I primi a scendere in campo per il riscaldamento siamo io e Mimmo, quest'ultimo con un giubbottone stile parka che lo fa somigliare molto a Reinold Messner (che per chi non lo sapesse è nato a San Girgio Jonico). Siamo i primi per un motivo ben preciso: abbiamo rispolverato la vecchia usanza pre-partita dello scorso anno: bicchierino di mirto di Sardegna e poi via... insomma c'è da "smaltire". Dopo pochi minuti si uniscono Luca e il suo iPod seguiti da Gb, Andrea e, per ultimi, il Capitano e Fabrizio (gli anziani fanno sempre un po' di fatica in più).
Dopo aver deliziato il pubblico con numeri alla Ronaldinho (passerà alla storia la mia traversa "dichiarata" a Mimmo e centrata al primo colpo dopo il suo "ma lascia perdere"), la squadra è convocata dall'arbitro. Palla al centro. Qui inizia il mio debito di ossigeno. Il primo tempo (che inspiegabilmente dura 5 minuti in meno) si conclude sul 2-0 con doppietta di Mimmo che timbra anche il terzo in apertura di ripresa. Qui arrivano gli unici 5 minuti di sbandamento. Due distrazioni rischiano di rovinare tutto. 3-2. A questo punto è doveroso ricordare la frase di incoraggiamento del Capitano: "stiamo calmi, siamo sul 5-2". Voi credete che stesse delirando? Assolutamente no. Da grande Capitano cercava di non far innervosire la squadra. E' riuscito nell'intento, perchè a quel punto si dilaga. Prima si scatena lo Iaquinta di Gizzeria con una tripletta. Il primo di piede, il secondo di stinco (la palla gli rimbalza addosso dopo il rinvio di un difensore), il terzo, spettacolare, di testa, spalle alla porta, su lancio di Mimmo in versione Kakà.
Anch'io mi tolgo la soddisfazione di segnarne uno, grazie ad uno splendido assist di Maurizio, mentre Mimmo mi nega la gioia della doppietta rubandomi un gol sulla linea (vi dirà che stava arrivando un difensore, ma non credetegli). Altri due gol del nosto bomber tascabile e facciamo cifra tonda. Non ce n'era per nessuno. Unica nota stonata l'infortunio al ginocchio di Luca, in una situazione più simile ad un film di Fantozzi che ad una partita di calcio. Ne avrà per almeno un paio di settimane, attendiamo il responso dei medici e speriamo che si possa recuperare prima. Altrimenti nelle prossime due gare, ognuno di noi dovrà far affidamento solo sui suoi due polmoni.
E ora, le pagelle.

FABRIZIO 8: Smaltite le emozioni della "prima", il Lev "Gavino" Yashin di Sardegna si piazza tra i pali e mette in campo tutta la sua classe . Dirige la difesa con urli spropositati, tiene alta la concentrazione della squadra e quando è chiamato in causa risponde presente.
Devia sulla traversa un bolide sparato da 15 metri e si oppone di piede su una conclusione mentre gli avversari stanno già esultando. Sui tre gol è assolutamente incolpevole. Sempre in posizione, perentorio nel bloccare la palla, tempestivo nelle uscite, ottimo nei rilanci, in uno in particolare inventa un assist-gol per Mimmo. SICURO COME UN INVESTIMENTO IN BOT.

MAURIZIO 7,5: Prestazione eccellente del Capitano che ci regala anche un cappellino decisamente migliore di quello, inguardabile, usato nella scorsa partita. Staziona da ultimo uomo del rombo, opera sempre dietro la linea della palla, perde pochissimi contrasti. Recupera una quantità infinita di palloni che prontamente rilancia verso gli attaccanti. E' leggermente limitato dall'eterno fastidio all'inguine, ma stringe i denti e porta a termine la gara. Quando gli avversari si fanno sotto nel punteggio infonde coraggio "inventandosi" altri due gol per noi. Trova anche il tempo di regalarmi la gioia del gol con un assist degno del miglior Zidane. POLIEDRICO COME UN CRISTALLO DI BOEMIA.

LUCA 7: Il Soldatino Di Livio di Caselle rispetta il suo compito ancora una volta. Dopo un riscaldamento di 3 ore e un quarto durante il quale ascolta 12 volte la playlist del suo iPod, sceglie la fascia a destra e inzia a bruciare l'erba. Dopo 5 minuti, quando ha già percorso una distanza pari alla lunghezza del Grande Raccordo Anulare, Mimmo lo richiama un attimo alla tranquillità. Cerca di applicare lo schema che ha studiato per giorni, ma la disposizione difensiva degli avversari non gli permette di esprimersi al meglio. Contrasta chiunque passi sulla sua zona di competenza, riparte come un treno e spesso libera il destro senza fortuna. Si infortuna nel finale in una scena tragicomica e deve abbandonare il campo. A quel punto va a dare una mano a liberare i TIR in direzione del Frejus. FATICATORE COME UN MURATORE BERGAMASCO.

ANDREA 7: Prestazione di qualità del mancino sardo-piemontese. Agisce da Jolly piazzandosi, all'occorenza, ora in attacco, ora in fascia, ora al centro della difesa. Se gliel'avessimo chiesto, probabilmente avrebbe dato cambio anche a Fabrizio in porta. Più attivo in fase di costruzione che di interdizione, si distingue anche per il gran movimento senza palla. Non ha mai l'occasione di liberare il mancino a rete e paga un po' l'accanimento dell'arbitro nei suoi confronti: in alcuni frangenti il direttore di gara gli fischia fallo anche quando respira. Non si dà per vinto e continua a coprire i "buchi" dettati soprattuto dai cambi spesso "azzardati". DUTTILE COME IL RAME.

MIMMO 9: Non posso fare diversamente. 5 gol parlano da soli e da soli portano ad un voto esagerato. Ci risiamo. Dopo due partire in cui si comporta da "animalista" manco fosse un attivista di GreenPeace torna a dare la caccia ai ragni che costruiscono casa sotto gli incroci delle porte. Uno di questi, fa una brutta fine intorno al minuto 5 del secondo tempo. Fabrizio rilancia, il Maradona di Sava la fa scorrere davanti a se, la lascia rimbalzare, una volta sola, come se volesse dare al povero ragno il tempo di "chieder perdono per ogni peccato", direbbe il grande Faber, poi fissa la vittima e spara. Centro. Standing Ovation di uno stadio in delirio. Nel finale è egoista nel negarmi la gioia della doppietta, ma gli attaccanti di razza sono fatti così, quando vedono la porta non guardano in faccia a nessuno. Me compreso. UNICO COME IL BAROLO 97.

GIOVAMBATTISTA 8,5: Mezzo punto in meno di Mimmo, ma solo perchè si ferma a 3. Finalmente una gara giocata ai livelli a cui ci aveva abituato ai tempi in cui deliziava le platee di tutta la Calabria. Meno lezioso, molto concreto, mette in campo il tocco sopraffino e lo scatto bruciante di cui vi parlavo qualche settimana fa. Realizza una tripletta (in verità del secondo gol non si accorge nemmeno lui) impreziosita da un gol di rara bellezza. Su assist di Mimmo a tagliare fuori tutto il centrocampo avversario, il bomber di Gizzeria, spalle alla porta, "sente" il portiere alle sue spalle e lo beffa con un pallonetto di testa, molto simile al gol con cui il suo alter-ego Iaquinta firmò il 2-2 all'olimpico di Roma. FANTASIOSO COME UN QUADRO DI PICASSO.

Come al solito manco io, ma affido al mio collega Fabrizio il compito.

E ora sotto con i commenti...

mercoledì 12 dicembre 2007

Ultime dai campi


Ecco, a poche ore dal calcio di inizio della quarta giornata, i risultati dell'ultimo turno e la classifica aggiornata.

Risultati 3a Giornata:

Technology - Cluster 2 17 - 5
Sytel - Cluster 2 - 2
Blue - Services 4 - 8

Classifica generale:

Technology 5
Cluster 2 4
Services 4
Blue 3
Cluster 2
Sytel 2

Services e Sytel una partita in meno. Insomma...ultimi, ma potenzialmente primi... bella questa eh??

Tra 4 ore circa ci aspetta una partita impegnativa contro Blue, reduce da una sonora sconfitta subita da parte di Services. Insomma, saranno belli incazzati e non verranno certo in Via Petrella a farci vincere.
La rosa è al completo, dopo il panico dei giorni scorsi Fabrizio ha recuperato e sarà al suo posto tra i pali. Luca è il più carico di tutti. Due ore fa ha comprato le scarpette nuove e non vede l'ora di battezzarle. Da domenica, su mio suggerimento, sta studiando da un video su youtube (questo), il movimento di Trezeguet sul gol di Nedved all'Atalanta. Luca, mi raccomando, sei un ottimo ingegnere, quindi il movimento devi applicarlo "in scala", non vorrei che ti mettessi a fare uno scatto di 25 metri e poi ti trovi sul campo di fianco.
Mimmo in questo preciso momento sta litigando con il cellophan che avvolge la custodia di un DVD...cosa non si fa per ammazzare la tensione. Ecco ce l'ha fatta!! Ora dovrà trovarsi un altro anti-stress........chiudete le porte dei bagni!!!!
Gb è tranquillissimo come al solito, forse deve ancora scoprire che è mercoledi e che si gioca.
Andrea non l'ho nemmeno visto e questo un po' mi preoccupa. Non è che siamo uno in meno?
Maurizio da buon Capitano carica la squadra....ohooh!! In questo momento l'unico problema che ha è trovare un disributore aperto per fare benzina alla big-Stilo.
Il presidente è concetratissimo, non so a far cosa. Evito di chiederglielo, tanto mi risponderebbe con il suo immortale "come come?".
Manco io. Che sto delirando sul blog. Insomma, un pre-partita da vera squadra. Da veri campioni.
A tra poco allora.... 'nnaaaaaaaaamooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!

martedì 11 dicembre 2007

Le Grandi Biografie - Giambattista - Lo Iaquinta di Gizzeria

Giambattista, aka GB, nasce il 7 Luglio 1978 a Lamezia Terme. . Subito si capisce che GB è una persona speciale. In fin dei conti nel suo stesso giorno nascono altri eminenti esponenti della storia e della cultura: Toto Cutugno, Michele Mirabella, Mimmo Locasciulli i più importanti. GB si fa subito notare per quella che sarà la caratteristica principale di tutta la sua vita: una cronica idiosincrasia verso la puntualità! Infatti il parto era previsto il giorno 15 Giugno. GB si giustificherà sostenendo di non aver sentito la sveglia e di aver incontrato traffico in galleria. Bambino dalla bellezza sconvolgente, passerà i primi anni della sua vita impersonando la donna barbuta nel circo Barnum, per poi fare ritorno nel ridente paesino di Gizzeria, abbarbicato alle pendici dell'imponente monte Micatundo, il 30 giugno del 1985, in occasione della tredicesima applicazione del minuto da 61 secondi (cosa che consente a GB di ritardare di soli 14 minuti e 59 secondi invece dei canonici 15).
Il 29 Giugno 1986 GB scopre il calcio guardando la finale dei mondiali Argentina - Germania. Contrariamente a tutti i bimbi della sua età, GB non resta folgorato dalle gesta di Diego Armando Maradona, ma, bensì, da quelle di Jorge Luis Burruchaga. Burruchaga è uno dei giocatori più completi in circolazione all'epoca, capace di coprire a centrocampo, di supportare l'attacco e di concludere l'azione grazie alle sue capacità tecniche e alla sua velocità. Purtroppo, dalla finale in cui segna il gol decisivo, frequenti infortuni alle ginocchia ne limitano il rendimento, anche se mantiene il posto in nazionale. GB non vuole essere da meno. Per cui comincia a darsi da fare. Amante della velocità e del tunnel ripetuto (alla Omar Sivori per intenderci), irride ripetutamente gli avversari con questo pregevole gesto tecnico. Purtroppo un giorno si trova a giocare contro il nipote di Andoni Goikoetxea che, dopo il 36 tunnel subito, decide di averne viste troppe e gli rompe entrambe le ginocchia a colpi di bullock. Incredibilmente GB è contento: finalmente è riuscito nel suo intento, emulare Burruchaga in tutto e per tutto. Purtroppo GB è un caso clinico sconosciuto, la lesione ai menischi comporta anche una serie di lesioni psicologiche normalmente non riscontrabili negli esseri umani, ma ben conosciuta in natura tra i lemuri. GB tende ad isolarsi, a vivere in un mondo tutto suo da cui ogni tanto emerge (soprattutto in occasione di ritrovi conviviali, quali la pausa caffè). Inoltre manifesta una spiccata propensione all'autodondolio (secondo la moderna psicologia questa è una forma di masturbazione, riscontrabile principalmente nei bimbi in età prescolare). La regressione allo stato infantile è in alcuni momenti molto evidente, ma gli amici accettano questo suo deficit cercando di non farglielo pesare troppo. A metà degli anni 90 si trasferisce a Torino per motivi di studio. Orgoglioso della sua calabresità e con tutti i deficit psico-attitudinali che tendono ad aggravarsi, fatica non poco ad adattarsi alla vita nel profondo nord. Convinto che la Lega Nord sia un'organizzazione meridionale per "legare" con i settentrionali si presenta ad un raduno delle camicie verdi indossando il tipico abbigliamento della sua terra (jeans, camicia aperta sul petto villoso e catenazzo da 13 kg al collo) urlando "sinnu cuntiento d'essere cà, mi staiu scialando" e si salva solo grazie alla sua resistenza infinita alle percosse, durate ininterrotte per 3 giorni. Prende così coscienza di trovarsi in territorio nemico, abolisce il vestiario calabrese e cerca di limare l'accento della terra natia (sua tipica frase del giorno d'oggi è "sinnu cuntiento d'essere cà, mi staiu scialando, né", che dimostra la perfetta integrazione piemontese.
Non ingannatevi, malgrado la sua apparente somiglianza con l'australopiteco e la sua natura naif, GB attualmente rappresenta la punta di diamante della squadra, una punta razzente e tecnica al tempo stesso, in grado su un campo di calcio di far vedere i sorci verdi a tutti (intendo proprio tutti, compagni compresi). L'unico problema è che per lui la partita comincia sempre un quarto d'ora dopo...

venerdì 7 dicembre 2007

Commento Fotografico della Partita

Con una partita così combattuta, così sudata, così sofferta, non poteva mancare un reportage fotografico che mettesse in evidenza i combattimenti, le sudate e le sofferenze, appunto, ma anche la grande passione, i tecnicismi e le formidabili prodezze che ci contraddistinguono e che fanno della nostra squadra "la squadra dei campioni in carica".

Nel seguito di questo post troverete quindi le immagini di alcuni dei momenti più salienti della partita, opportunamente commentate sia nel testo che graficamente. Purtroppo si è dovuta operare una pesante selezione sul copioso e pregiato materiale fornitoci dal nostro fotografo Marco Il Discepolo (anche se non si capisce perchè il 75% delle foto immortalasse unicamente il nostro -pur valente- Mimmo, anche in momenti in cui l'azione si svolgeva dall'altra parte del campo). Mi scuso pertanto con quanti si aspettavano di vedere più immagini, e anzi invito chi volesse ad aggiungere altre foto "interessanti" su questo blog.

E iniziamo proprio dal nostro uomo di punta, il bomber tascabile, il Ronaldinho di Sava (detto anche il Saracinho), che evidentemente gli avversari devono avere individuato come l'uomo da marcare quando si sono accorti che era sempre inquadrato dalla macchina.
Come si può vedere nella foto seguente, il nostro subisce fin dai primi istanti della partita un pesante pressing...


...ma lui non si fa intimorire! Infatti, capito l'andazzo, contrattacca e si svincola grazie alle sue incredibili doti tecniche, arrivando in un'occasione a scartare l'intera squadra avversaria!

Nella foto seguente lo possiamo trovare infatti impegnato a saltare il secondo uomo, dopo aver abilmente aggirato il primo...


...ed il resto è storia: dopo aver scartato anche il terzo ed il quarto uomo, il nostro continua scartando anche l'arbitro, il portiere, la porta, l'intera panchina avversaria, la porta girevole che conduce negli spogliatoi, gli armadietti, e sigla infine con un potente e preciso destro nel locale docce, all'incrocio dei tubi dell'acqua. Per qualche oscuro motivo, l'arbitro si rifiuta però di validare il punto -l'ipotesi più probabile è una ripicca per essere stato anch'esso scartato. Ci sarà rimasto male, ma quando Mimmo parte non lo ferma nessuno. Inarrestabile!

Ma la partita continua, e gli avversari insistono con il pressing, questa volta sul nostro Ale, che rischia anche di ricevere una sonora sculacciata (non so quanto regolamentare)...

...ma avendo studiato l'elettronica e in particolare i diodi Zener nei lunghi anni di Ingegneria, il nostro sfrutta il principio quantistico noto come "effetto tunnel", e riesce a trarsi d'impaccio. Geniale!

Il nostro Capitano si difende (e difende) bene, ma non si accontenta, e sfoggia anche sicure doti di fantasista, con mosse imprevedibili come questo colpo di tacco verso la fascia con il bravo Luca a raccogliere:

Qualche male informato, guardando l'originale di questa foto potrebbe pensare che il Capitano si stia in realtà chiedendo "ma dove c***o è finita la palla?" Ma dopo che ho aggiunto la freccina bianca con Photoshop, non ci sono più dubbi. E' un colpo di tacco. Imprevedibile!


Il nostro Buffon (che gli fa una pippa), di ritorno da un lungo periodo di convalescenza, mostra a tratti di avere le idee confuse e di non comprendere bene a che gioco stia giocando. Dopo aver confuso il calcetto con Palla Avvelenata staccandosi anticipatamente dalla riga in fase di punizione, in un'altra occasione confonde la palla con il boccino del lancio del peso, e si esibisce in un lancio da record:

Bravo, continua così e allenati. Che l'anno prossimo ti mandiamo in Cina. Olimpionico!



Continuiamo quindi con la rassegna fotografica, mostrando il nostro GB lanciato verso la metà campo avversaria, palla incollata al piede, e nessuno che riesce a tenergli dietro...

Grazie alla sua velocità, arriva a fondo campo indisturbato e si trova solo davanti alla rete!

Purtroppo la rete è quella che delimita il campetto! Ma questi sono dettagli. Andrà meglio la prossima volta. Irraggiungibile!


Per tornare in tema di pressing, dopo aver provato il quattro-contro-uno e il tre-contro-uno, gli avversari non disdegnano neanche il due-contro-uno, come si può vedere in questa "manovra sandwich" sul nostro povero Luca:

Quello che dalla foto non si capisce è perchè ci tengano tanto ad andare sull'uomo, disdegnando totalmente la palla (che ho anche indicato con una freccia e un grosso punto interrogativo per quelli che non sapessero com'è fatta). Ma il Forrest Gump di Caselle ha i muscoli d'acciaio grazie ai suoi intensi allenamenti, e non accusa. McRoyal Deluxe!


Ed ora arriviamo ad uno dei momenti più spettacolari della partita, quando le due ali sinistra e destra (Andrea e Luca) convergono a centrocampo e dopo aver raccolto l'energia cosmica che gli consente di trasformarsi in entità ultra-potenziate, sferrano un doppio-colpo-sincronizzato che non si è visto neanche a Shaolin Soccer:

La palla si trasforma in un globo di plasma neutronico che vola verso la porta avversaria ed esplode, investendo di gomma fusa e cuoio fumante il portiere. Il capitano della squadra avversaria commenta allibito: "Voglio sapere che marca di shampoo usano!". Ma questo sarà al limite un problema della commissione anti-doping. Super-Sayan!

Chiudo la rassegna con un'ultima emblematica immagine, che ci mostra come anche in una partita combattuta come questa, alla fine a vincere è sempre lo spirito sportivo e la voglia di divertirsi tutti assieme! Infatti, verso metà partita, componenti di entrambe le squadre hanno deciso di ignorare totalmente il pallone (sempre indicato con una freccia per voi idioti) e dedicarsi al famoso ballo scozzese delle due spade:



Non so esattamente come siano finite in campo le due spade, ma questo è il bello del calcio, che non finisce mai di stupirti (forse non era il calcio... ma vabbè, passatemela lo stesso che è tardi). Highlander!

Chiudo qui il reportage fotografico, ringraziandovi per l'attenzione e invitandovi ovviamente a commentare nonchè a pubblicare altre foto.
Postate, postate, postate!

Ecco i volti degli eroi...




E dopo 20 giorni di parole, di descrizioni, di qualche foto non propriamente "sportiva", ecco qua, grazie all'amico fotografo Marco Biancini, la prima foto ufficiale della squadra.

In piedi da sinistra: Fabrizio, Maurizio, Andrea, Alessandro.
Accosciati da sinistra: Luca, Mimmo, Giambattista

"...siamo una squadra fortissimi, fatta di gente fantastici e non putimm perde, e fà figure 'e mmerda. Perchè noi siamo bravissimi e superquotatissimi e se finiamo nel balatro la colpa è solo dell'albitro..."


giovedì 6 dicembre 2007

Le Grandi Biografie - Mimmo - Il Maradona di Sava


Mimmo Saracino (si, Mimmo è proprio il nome non il diminutivo...) nasce a Manduria (TA) in una soleggiata giornata d'autunno del 1978 (precisamente il 29 settembre). E' un segno del destino, proprio in quel giorno ricorre infatti il centounesimo anniversario della chiusura del secondo congresso della Società Freniatrica Italiana, apertosi il 24 settembre 1877 ad Aversa (la freniatria per chi non lo sapesse è la psichiatria). L'ostetrica è la prima a rendersi conto che il piccolo Mimmo è sicuramente un caso clinico. Il bambino infatti non accenna a piangere. In realtà Mimmo s'è appena accorto d'essere sporco di sangue e questo ha comportato il suo automatico svenimento.
Mimmo trascorre l'infanzia gioiosamente, il suo passatempo preferito consiste nel rincorrere tutte le bambine del paese di Sava indossando unicamente un'impermeabile che apre all'improvviso per esibire le pudenda. Quando il padre viene a saperlo, per prima cosa si complimenta con il figlio, come seconda cosa lo infila dentro una pressa industriale. Scampato alla pressa grazie alla sua capacità di sgusciare negli spazi angusti, Mimmo si trova di fronte alla dura realtà della vita nel piccolo paese. La gente mormora, tutti sanno tutto di tutti, quindi le bambine non possono più girare da sole se non armate e tutti additano il piccolo Mimmo come un piccolo terrorista. La depressione pervade il nostro eroe, che cerca rifugio nella cosa che ha più cara: il Primitivo di Manduria. Segue un oscuro periodo, dove i fumi dell'alcol sommati alla gia precaria stabilità psicologica del giovane Saracino lo portano ad associarsi ad una setta satanica chiamata Red Devils. I riti d'adorazione del demonio praticati dalla setta prevedono che gli accoliti indossino calzoncini corti e scarpe chiodate, nell'intento di scaraventare un pallone (simboleggiante il Bafometto) in una rete. Sono questi i primi approcci di Mimmo al gioco del calcio. Ben presto l'adorazione del calcio sostituisce ogni altro interesse nella vita di Mimmo, comprese le bambine, eccezion fatta solo per i suoi cantanti preferiti: i Pooh, un gruppo Heavy Metal di cui ricordiamo i duri testi dei singoli "Piccola Katy", "Noi Due Nel Mondo e Nell'Anima" e "Uomini Soli", Pupo (nom de plume di Enzo Ghinazzi), un rapper duro e puro (suoi hit sicuramente da ricordare per la violenza di testi e musica contro le minoranze sono "Su di noi" ed "E' Fiorentina") e il cantante/attore maledetto per eccellenza, Nino D'angelo, a cui la censura di stato vieta di cantare singoli quali "Napoli Napoli" e il cui film "Nu' jeans e na' maglietta" viene ritenuto il più raccapricciante film mai girato nella storia della filmografia. La madre è estremamente preoccupata, il figlio ha imboccato la cattiva strada e solo il terrore del sangue ha finora impedito al pargolo di comportarsi come Alex e i suoi Drughi. Bisogna trovare una soluzione. Il padre propone ancora la pressa industriale, ma la signora Saracino opta per una soluzione più radicale: Mimmo dovrà emigrare, studiare e farsi una vita lontano dalla bambagia di Sava.
Siamo nella seconda metà degli anni 90. Mimmo sbarca a Torino. E sprofonda nell'incubo. Il Politecnico è una giungla piena di tagliagole e il ragazzo, seppur scafato, comincia ad avere paura. Sta per sprofondare nella più cupa disperazione, quando interviene a salvarlo una ragazza. Sara il suo nome. Dolce, affettuosa e matriarcale come solo le donne di Sardegna possono essere, corica a colpi di mattarello Mimmo e lo obbliga a laurearsi in ingegneria elettronica con una tesi impegnativa dal titolo nebuloso: "Formati di file per applicazioni audio video professionali". Mimmo è finalmente felice, mette la testa a posto e diventa un Uomo.....Ma un Uomo ha sempre un lato oscuro, Mimmo è ancora un adoratore della musica del diavolo (Biagio Antonacci e Tiziano Ferro sostituiscono Pupo nella gerarchia musicale di Mimmo, di loro ricordiamo i sanguinolenti singoli "Mi fai stare bene" e "Rosso relativo") e continua ancora a venerare il pallone, irridendo gli avversari con i suoi numeri funambolici che l'hanno reso noto con il soprannome di Maradona di Sava. Mimmo è così, prendere o lasciare. Una vita vissuta pericolosamente, sempre sull'orlo del baratro, genio e sregolatezza...in fondo è un predestinato.

Punticino...


Un altro pari. Stavolta meno spettacolare e con meno gol. Sytel-Cluster è finita 2-2, un risultato pù da calcio a 11 che da calcetto, ma questo è stato e questo vi racconto. Il prepartita è di quelli che non ti permettono una concentrazione adeguata. La squadra (quasi) al completo è convocata per una riunione aziendale (presieduta, tra gli altri, anche dal Presidente) alla quale partecipa praticamente in divisa da gioco e scarpette da calcetto. Al fischio finale (della riunione) scatto generale e clima prepartita in crescendo. Piccolo retroscena: prima della riunione due elementi della squadra di cui non posso fare i nomi, decidono di fare una pausa ristoratrice a pase di panzerotto cotto, mozzarella e pomodoro. Ottimo. Fatevi dare l'indirizzo perchè ne vale la pena. Arrivati al campo prima sopresa: un omino sulla quarantina si avvicina al sottoscritto con sorriso da cazzotto in bocca e mi dice "eh eh, non ho spogliatoi, mi dispiace". Giambattista allora opta per una soluzione stile CPT di Lampedusa e ci cambiamo in un atrio comune. Tutti in campo a scaldarsi. Luca con l'immancabile iPod non sente nè i consigli (pochi) dei compagni nè gli insulti (tanti) del pubblico. Presente anche un fotografo di una delle più grandi testate giornalistiche sportive del mondo scattiamo anche qualche istantanea (la prima è devastante a causa di un flash che illumina fino a Piazza San Carlo). L'arbitro, che sembra uscito dal film "L'allenatore nel pallone", ci convoca per gli appelli e si và in campo. Raccontare la partita non è cosa facile, soprattuto perchè, a differenza dell'altra volta mi è toccato correre e di conseguenza sottrarre ossigeno al cervello. Praticamente ricordo poco e un cazzo. Comunque. Dopo pochi minuti prendiamo il primo gol nonostante portiere nuovo con guanti nuovissimi. Il gioco è confuso, non esiste un minimo concetto di ruoli. Gli avversari, privati del loro portiere titolare, erigono una sorta di muro difensivo, il problema è che non riusciamo a capire che se noi giochiamo speculari il pareggio è praticamente matematico. Comunque, prima che l'alrbitro mandi tutti a prendere un the caldo, il solito Mimmo timbra l'uno a uno. L'intervallo è tutto un riprendersi dal debito di ossigeno. Secondo tempo. Su uno dei rarissimi contropiedi avversari subiamo il 2-1 tra gli insulti di Fabrizio che fino a quel momento aveva tolto le castagne dal fuoco un paio di volte. Riprendiamo nel marasma (o come direbbe il Capitano, nella "maremma") generale, una partita dove ognuno fa quello che gli passa per la testa. Così dopo l'ennesima parla persa dal sottoscritto, dopo il trecentesimo tunnel non riuscito da Gb, su un'azione che francamente ricordo molto poco, Maurizio fa partire la solita sabongia da distanza siderale e fissa il risultato sul 2-2. Ci sarebbe ancora tempo per portare a casa i 3 punti, ma non è serata. Il palo si oppone ad Andrea e il portiere leva dal sette un tiro di Mimmo. Ma è davvero poca roba. Negli istanti finali pare accadere l'irreparabile. Gb si fa respingere un tiro dal portiere e parte un contropiede 3 contro 1. La frittata sembra fatta, ma il nostro portierone con un'uscita a metà tra un kamikaze che si suicida e un delfino che fa evoluzioni a Gardaland mette in corner. A quel punto le torri di controllo del vicino aeroporto di Caselle registrano un segnale sconosciuto. E' panico generale nei cieli di Torino. Gli F12 dell'aeronautica militare si alzano in volo convinti di essere sotto attacco alieno. Pochi secondi e il mistero si risolve. Tempo di percepire bene i segnali e ci rendiamo conto che l'urlo che ha spaventato il mondo è il nostro Fabrizio che si lascia andare ad una cosa tipo "MACHECAZZOSTATEFACENDONONPOTETELASCIARLISALIRETRECONTROUNO". Fattostà che anche l'arbitro si intimorisce e fischia la fine nonostante, secondo me, mancava ancora qualche minuto. Ma forse è stato meglio così.

Le pagelle...

FABRIZIO: 7,5. Il nostro nuovo portiere non tradisce le aspettative. Buona presa e ottimo senso di posizione tra i pali. Il fisico lo tradisce un po', ma quella è l'età che avanza e non si può far nulla. Nel primo tempo dopo aver preso un gol quasi a freddo ne toglie un paio da sotto la traversa. ha il tempo anche di far correre un brivido alle migliaia di tifosi sugli spalti, quando stoppando un pallone che corre con la velocità di un bradipo al galoppo se la fa passare sotto le gambe e deve rimediare con volo plastico a terra. Ha un po' di difficoltà all'inzio a capire le regole, soprattutto quella sul retropassaggio, ma imparerà. Il suo urlo a fine partita è un misto tra Pavarotti e l'incredibile Hulk. NON APRITE QUELLA PORTA

MAURIZIO: 6,5. Il capitano è forse il più "cattivo" in campo. Non risparmia scarpate a destra e a manca al malcapitato di turno, fedele al motto del grande Nereo Rocco: "calciate qualsiasi cosa passi a pelo dell'erba, se è la palla pazienza". Non tradisce mai la posizione, arcineo in fase difensiva non disdegna le solite puntate in avanti. Ogni tanto gli torna la vena "flipper" e calcia appena la palla si aggira dalle sue parti. Una volta gli va anche bene e timbra il gol del pari. TERMINATOR

MIMMO 7: Mezzo punto in più per le botte che ha preso. Abbiamo chiesto delle indagini approfondite sul suo marcatore. O non è un dipendente Reply, oppure, e questo ce lo può confermare o smentire il presidente, tra le fila della nostra Azienda è annoverato anche un fabbro. Le sue caviglie sono colpite una volta ogni 18 secondi. Cronometro alla mano. Corre molto e forse questo gli toglie un po' di lucidità davanti alla porta. Il gol lo fa sempre, ma a questo ormai ci ha abituati troppo bene fin dallo scorso anno. Nelle vacanze di Natale ha promesso che farà tre ore al giorno di tiri col piede sinistro. Obiettivamente non è troppo aiutato dai compagni di reparto soprattutto in fase di pressing e questo lo fà visibilmente incazzare (è incazzato anche oggi, anche se dice di no). Somatizza alla grande il panzerotto delle 18 (oh cazzo Mimmo mi è scappata...). ARMA LETALE 1, 2,3,4

LUCA 6,5: Anche Luca si perde un po' nella confusione generale. I suoi soliti 180 km a partita sono stati garanti anche ieri sera. Non è carico come la prima uscita, ma forse è colpa della Playlist dell'iPod. Solo per quanto corre la sufficienza abbondante è d'obbligo e in più ieri sera è riuscito anche a battere tutte le rimesse laterali a norma di regolamento, indovinando sempre la linea giusta sulla quale dev'essere messa la palla. L'andare addosso al portiere sulle nostre punizioni lo intimorisce ancora, ma prima o poi questa cosa così immorale e antisportiva la imparerà. Lo schema di cui vi parlavo ieri sera lo ha mandato un po' in palla, in effetti di incroci ne ha fatti ben pochi, ma il Milan di Sacchi a imparare la zona ci ha messo quantomeno tutto il girone d'andata, quindi c'è tempo. Scontato...FORREST GUMP

ANDREA 6: Sufficienza dovuta per l'impegno che ci mette e per la sfortuna con cui deve fare i conti quando il palo gli nega la gioia del gol. Anche Andrea tarda ad entrare nel match. Soffre la mancanza di spazi in avanti, ma si riscatta quando ripiega in difesa. Anche a lui non riesce lo schema con Luca, ma è giustificato, visto che non glielo avevamo nemmeno detto. Fa un po' di confusione in fase di presa di posizione e spesso si trova sovrapposto a Luca, comunque, nel complesso, prova positiva. PROVACI ANCORA SAM

GIAMBATTISTA 6: Sufficienza un po' risicata per il brasileiro di Gizzeria. Gliela do' sulla fiducia più che sulla prova complessiva. Abbandona il tanto criticato tiro a giro, ma non ce la fà a vivere senza tunnel. Ne prova 310, gliene riesce uno (che però, c'è da dirlo, gli riesce proprio bene) per una percentuale di riuscita dello 0,32%. Le soluzioni sono due, o si migliora o si abbandona la tattica. Si mette prima sulla fascia destra, poi su quella sinistra, poi punta centrale, poi centrale difensivo alla ricerca più di se stesso che di una posizione in campo (Gb, c'è sempre il tantra imparato da Maurizio, vedi post di ieri). Nei momenti in cui è in panchina mi propone degli assetti tattici fantascientifici, con me unico difensore e Maurizio punta centrale, insomma più visionario di Zeman e Malesani messi insieme. Quando tiene la palla regala buone giocate, ma non capiamo perchè spesso e volentieri, il pallone gli scotta e se ne libera in una manciata di nanosecondi. Cerca il gol più volte, ma il portiere gli si oppone. Arriverranno. PAULO ROBERTO COTECHINHO CENTRAVANTI DI SFONDAMENTO (...e voglio vedere chi di voi non lo conosce..)

IO: Come al solito mi astengo dall'autovalutarmi e lascio al mio collega Fabrizio il compito (nei commenti di questo post). Posso dire solo che al quinto del primo tempo avevo già esaurito la mia riseva di ossigeno e che non sono stato in grado di somatizzare il panzerotto come Mimmo (eh si, ora ci hanno beccati.. e sono due...). Fabri a te il compito anche a trovare il titolo di un film che sintetizzi la mia prova.

Ci prepariamo alla prossima partita, ricordando, sempre per la cabala, che lo scorso anno pareggiammo le prime due, la seconda, tra l'altro, per 2-2. Aggrappiamoci ai numeri.


Alla prossima... e sotto con i commenti!!

mercoledì 5 dicembre 2007

Lo schema vincente




Messaggio dal Presidente

Desidero inviarvi questo messaggio prima di tutto per ringraziarvi.


Grazie a voi ho potuto coronare un sogno che coltivo da tempo: diventare il presidente di una squadra di calcio.


Ho iniziato ad abbracciare questo sogno il giorno in cui mi sono reso conto che il calcio è uno sport estremamente interessante e stimolante, che può essere approcciato sotto molti punti di vista.
Ma soprattutto quando ho capito che il gioco di squadra è sempre preferibile al gioco individuale.


Quel giorno avevo visto qualcosa che non avrei più dimenticato...











Post Scriptum


Nonostante abbiamo finalmente trovato un reporter che immortalerà le gesta calcistiche della squadra, devo ammettere che un subdolo ma persistente presagio mi attanaglia, e mi fa sospettare che -per quanto bravo sia il fotografo (Marco "il discepolo", al quale va tutta la mia stima)- le nostre foto non saranno della stessa "qualità".

Si gioca!


Finalmente. Dopo 15 giorni di lunga e snervante attesa ci siamo. Stasera alle ore 21 i Campioni in Carica scendono di nuovo in campo. La rosa è di nuovo al completo, tutti sono a disposizione del mister (che non esiste, ma va benissimo). Mancano poche ore al fischio di inzio, tastiamo il polso dei protagonisti della serata:

FABRIZIO: Il Superman dell'isola è al suo debutto ufficiale con la maglia di Sytel. L'anno scorso un lungo infortunio lo ha tenuto lontano dai campi e quest'anno ha saltato l'esordio per non meglio identificati "problemi muscolari" (non ci ha detto qual'era il muscolo, ma tutti crediamo di aver intuito). Stasera si piazzerà fra i pali (fabri, ho detto "fra" i pali e non "sui" pali, mi raccomando) e guiderà la difesa a suon di "Ahiò porca troia, se non tornate vi spezzo le braccine". Onestamente abbiamo più paura noi che siamo suoi compagni che gli avversari. Ma solo perchè non lo conoscono. Al primo volo sotto il sette si cagheranno addosso e non calceranno nemmeno più in porta. Così potrà sorseggiare Ichnusa appoggiato al palo (ho detto "al" palo non "sul" palo). ABBASSA LA SERRANDA.

MAURIZIO: Ormai il Capitano non ci parla nemmeno più del suo infortunio. E' superiore. Probabilmente si affida a qualche pratica tantrica per non sentire il dolore (dove abbia imparato il Tantra non mi è dato di saperlo, ma in tutta onestà, poco mi frega). Quello che so è che si piazzerà ancora una volta al centro della difesa, stavolta con una museruola da Pitbull alla bocca in modo da non poter proferire insulto al direttore di gara (tra l'altro suo collega e, se sarà quello dell'ultima volta, anche coscritto). Quello che più mi preoccupa è il rapporto che si instaurerà tra lui e il suddetto Fabrizio. Far ragionare un sardo con un siculo mi sembra cosa ardua. Chi virà vedrà. MORDI LE CAVIGLIE

MIMMO: E' il pù tranquillo della compagnia. Lo preoccupa solo il fatto che forse non avrà tempo di concentrarsi con la PlayStation e provare gli schemi a ProEvolution Soccer. Ha pranzato leggero, ma sono sicuro che si rifarà da McDonalds mezzoretta prima della gara. E' fatto così: se non fa il pieno di energia non rende in campo. Gli ho chiesto gentilmente di provare a calciare anche di sinistro quando la palla gli arriva, casualmente, su quel piede, evitando 18 finte per riportarsi il pallone dall'altra parte. Ma mi ha già risposto picche. E' in lotta per la cannonieri, quindi batterà punizioni, rigori, corner, falli laterali e rinvii dal fondo. Non vuol perdere la minima occasione per metterla dentro (la palla Mimmo la palla). FACCE SOGNA'

LUCA: Dopo la biografia di Fabrizio è l'uomo del giorno. Tutti i giornali, le televisioni, i siti web di informazione parlano di lui. Stamattina un reporter della CNN lo ha inseguito durante la sua quotidiana "sgambata" sul Cervino. Come ha pranzato non lo so, ma di sicuro non ha digiunato. Le sue 8000 chilocalorie giornaliere le avrà assimilate. Ha preparato minuziosamente la playlist del suo iPod da ascoltare durante il riscaldamento. Riscaldamento che consiste nella scalata a mani nude di una parete del Monte Rosa e ritorno. Stasera si piazzerà nuovamente sulla fascia destra, rizollata dopo la sua ultima prestazione. Ha studiato per 15 giorni lo schema da attuare in caso di discesa centrale di Mimmo. Non posso rivelarvelo perchè sospetto che gli avversari ci stanno spiando. Ma vi garantisco che sarà efficace. CORRI RAGAZZO CORRI.

ANDREA: L'uomo sorpresa è pronto a stupirci di nuovo. Piano piano viene a galla la sua carriera da calciatore. Abbiamo scoperto un vecchio album Panini 1987/1988 che lo raffigura sorridente fra i Pulcini della Juventus. Il perchè non ha sfondato in prima squadra ce lo dirà più avanti. Fattostà che ha il mancino carico, pronto a esplodere come due settimane fà. E' il secondo "uomo" che agisce nello schema di Luca, solo che lui non lo sà. E questa non è pretattica, ma è il bello dello schema. Occuperà l'altra fascia, sarà propositivo in attacco e ripiegherà in difesa quando saà necessario. Finchè i polmoni terranno. Ma quello non è un problema, perchè quando esaurisce l'ossigeno entra in gioco Luca. ANCORA NEL SETTE ANDREA.

GIAMBATTISTA: Rigenerato da una breve vacanza, il calabrese più brasiliano che c'è è fresco come una rosa. Al debutto non si era espresso ai massimi livelli, pur disputando comunque un'ottima gara. Largo sulla fascia ha tentato spesso il suo tocco magico, tra gli insulti di Mimmo. Ogni giocatore ha il suo marchio di fabbrica. Kakà l'accelerazione, Ibrahimovic il dribbling da fermo, Nedved la sabongia da 30 metri, Gb il tunnel. Con buona pace di Mimmo. Non posso più dirgli di non provare il tiro a giro sul secondo palo, perchè l'ho promesso qualche post indietro. Quindi Gb, hai carta bianca. Ricevi palla sulla fascia, tunnel al difensore, testa alta e tiro alla Del Piero sul palo lontano. DAI CHE STAVOLTA ENTRA.

IO: Stavolta non mi "tralascio". Sono anch'io al debutto dopo la prima prestazione tra i pali. Un po' mi spiace, perchè volevo provare i guanti nuovi. Quest'anno ho esagerato. Ho preso la maglia numero 10 come il mio Capitano (Mauri perdonami, ma quando dico "il mio Capitano" non mi rivolgo a te). Considerando le ultime prestazioni di Pinturicchio alla Juve, ho poco da sperare. Dovrei aiutare Maurizio dietro, è una settimana che mi rileggo il regolamento e cerco di farmi entrare nel cervello che a 5 il fuorigioco non c'è. Mauri se mi dimentico, ti prego, ricordamelo. Altrimenti appena gli avversari lanciano io alzo il braccio manco fossi Baresi. Ah, una piccola precisazione, non faccio una corsa più lunga del tratto frigo-divano (e abito in 47 mq) da circa un anno. Ma quando i miei polmoni si arrenderanno (spero dopo il 6° del primo tempo) ci penserà Luca. E due. SPERIAMO IN BENE.

Concentrazione altissima, morale al massimo, rabbia agonistica al punto giusto. Ci siamo ragazzi.

A stasera.

Le Grandi Biografie - Luca - Un Uomo Chiamato Cavallo

Luca Filippello nasce il 5 Luglio 1981 e subito comincia a sgambettare per la nursery, impostando un tre-contro-tre di basket con due medici, un'infermiere, un barelliere e un inserviente. Al termine della sfida, protrattasi per tre ore, sentendosi ancora fresco parte per una sgambata in bicicletta del piemonte (attraversato in lungo e in largo nel tempo record di 2 ore e 38 minuti). Al ritorno all'ospedale, dopo essersi lamentato per la scarsità di rilievi montani adeguati a mettere in difficoltà le sue doti di scalatore, si impegna in una partita a calcetto della durata di 12 ore in cui accumula circa 250 km di percorrenza sul campo, il tutto senza mai vedere la palla. Segnato da un infanzia infelice dovuta alla mancanza di amichetti in grado di tenere i ritmi dei suoi giochi, dedica scarso tempo ed entusiasmo a tutte le attività che richiedano di attaccare il culo ad una sedia, per cui va incontro a mediocri risultati scolastici. Intorno ai 13 anni la prima svolta: Luca scopre che è possibile studiare andando in bicicletta, inventa un supporto che agevoli la lettura durante le gran fondo ed esplode arrivando in breve tempo a conseguire la laurea in ingegneria. Questa scoperta migliora il suo rendimento scolastico, ma non incide particolarmente sul suo umore. Luca si rende conto che manca qualcosa nella sua vita e di sicuro non sono i polmoni.
Inizia il suo viaggio introspettivo, dedicandosi a letture che possano forgiare il suo carattere. Topolino, Dylan Dog e I Fantastici Quattro subentrano alle infantili letture di Kant, Hegel e Marx. La filosofia di Superpippo sostituisce quella di Popper nel suo modo d'affrontare la vita. Luca diventa così una persona diversa, per certi versi migliore. Ma è ancora insoddisfatto. La sua vita interiore non marcia di pari passo con il suo fisico. Occorre una svolta. E questa arriva come una folgorazione. Come San Paolo sulla via di Damasco, Luca trova la luce. E' un vecchio numero di "Playboy" ad illuminare la mente dell'eroe. All'età di 24 anni Luca si accorge che nel mondo ci sono due diversi generi di persone: i maschietti e le femminucce. Luca inizia il suo studio approfondito dell'argomento ed in soli sei mesi, attraverso la lettura di testi impegnati quali "Hustler", "Le Ore" e il summenzionato "Playboy" e la visione di svariati documentari (impossibile citarli tutti, ricordiamo, tra i tanti, "Cicciolina e Moana ai mondiali", "Tromb Raider", "Biancaneve sotto i nani" etc), scopre di essere un maschietto. L'esigenza riproduttiva esplode allora in lui come una bomba atomica, purtroppo ancora non sa i rischi che si corrono. Dopo aver avuto rapporti con dozzine di trans, capisce d'aver sbagliato approccio, cambia zona e trasferisce la zona di caccia da casa di Lapo a zona Pellerina. Le cose vanno un pò meglio. All'eterna ricerca di una fidanzata fissa, per ora s'accontenta anche di fidanzate mobili. La cosa meravigliosa è che la sfrenata attività sessuale non frena le sue performances sul campo da gioco. Ala affidabile anche se dal piede ruvido, compie centinaia di km in una partita, garantendo un apporto fondamentale alla squadra (che ricordiamo essere profondamente segnata dal punto di vista fisico), sgroppando su e giu per la fascia (diciamo fasce, visto che è capace di percorrerle entrambe...contemporaneamente). Signori questo è Luca, l'uomo chiamato cavallo.

lunedì 3 dicembre 2007

Le Grandi Biografie - Maurizio - Biografia di un capitano di (s)ventura

Maurizio Bulfamante nasce a Palermo un imprecisato giorno di Maggio del secolo scorso (lui sostiene il 21 maggio1976, ma come per tutti i giocatori africani sussistono dubbi sulla sua reale età...). Purtroppo il giovane Maurizio vive un infanzia molto difficile alle prese con la pericolosa piaga che "diffama la Sicilia e in patticolare Palemmo agli occhi del mondo...... mi veggogno a dillo... è il traffico!!! Troppe macchine! è un traffico tentacolare, vorticoso, che ci impedisce di vivere e ci fa nemici famigghia contro famigghia, troppe macchine!". Per sfuggire ai rischi della tentacolare metropoli sicula, il giovane Maurizio si trasferisce nel profondo Nord dove viene accolto al grido di "eccolo la, un altro terrone". Dopo essere stato schiantato a colpi di bagna cauda, bollito misto e fritto misto alla piemontese, le cui conseguenze sono, purtroppo, tuttora evidenti, scolpite come sono nel bronzeo fisico siculo forgiato da anni di Panelle e Meusa, decide di laurearsi in informatica. Questa parte della vita di Maurizio è forse la più felice del nostro capitano, che vive la vita universitaria in uno stato di monacale trascendenza alla ricerca del suo Io interiore, rifiutando di partecipare alle feste Erasmus, rifutando gli alcolici e le donne, in quanto turbative del suo karma. Purtroppo tutto questo non salva Maurizio dalla perdita di ciò che ha più caro. In un tragico giorno d'autunno vengono a mancare i più fedeli compagni della sua infanzia. La perdita dei capelli sprofonda in un grave stato depressivo il nostro eroe. La via della trascendenza è ormai irrimediabilmente perduta, per cui spazio all'alcol, alle feste e alle donne. Maurizio viene ormai conosciuto in tutto lo stivale come il più grande tombeur de femme dai tempi di Giacomo Casanova. Tra le altre cose, smarrisce la via del calcio, ritrovandosi in giacchetta nera e fischietto. Sopravvissuto alle peripezie vissute sui campi del piemonte, campi situati nei signorili quartieri della Falchera e delle Vallette, si converte da fantasista del fischietto a genio della bandierina. Contemporaneamente avverte la necessità di ridefinire il suo ruolo nel calcio giocato da regista del centrocampo a regista della difesa. Dotato di velocità superiore e innato senso della posizione, attualmente guida la difesa dei campioni in carica con maestria e polso di ferro. Temuto da compagni e avversari per la sua rudezza (Materazzi di lui ha detto: "non ha paura di niente, credo che sia probabilmente il più degno erede di Paolo Montero. Anch'io, quando lo trovo sul mio percorso mi faccio da parte!"), rispettato per la sua conoscenza delle regole del gioco, spesso lo si vede discutere educatamente con l'arbitro alcune decisioni particolarmente difficili (Antonio Cassano ha detto d'ispirarsi a lui nelle sue moderate proteste avverso le decisioni arbitrali), è il Capitano dell'armata Sytel. Vive un altro momento difficile dal punto di vista fisico: sofferente di pubalgia (ipotesi, in un primo tempo, da lui scartata a priori in quanto convinto che la pubalgia fosse un'affezione del piede), deve stringere i denti ogni partita, ma non fa mancare il suo prezioso apporto alla causa. L'unica sua preoccupazione è dovuta alla convinzione che a lungo andare la pubalgia possa creare disfunzioni al suo apparato termoriproduttore, interrompendo la sua carriera di novello Dongiovanni.

E ora da qui...non si passa più...


Ebbene si! La novantasettesima ecografia al polpaccio di Fabrizio, tanto attesa da tutta la squadra, ha dato esito negativo (credo che si dica così in linguaggio "medico"... ma per noi l'esito è positivissimo!!). Comunque, tralsciando i trattati di medicina, abbiamo un portiere!! Il Buffon di Sardegna è pronto a schierarsi tra i pali ed abbassare la saracinesca. Questa notizia, manda il sottoscritto in prepensionamento anticipato. Mi appresto a cedere i guanti nuovi (mai usati!!) al titolare e a tracciare il bilancio della mia effimera carriera: 1 partita, 8 gol al passivo. Considerando che una partita sono 50 minuti escluso recupero fanno 1 gol ogni 6 minuti e qualcosa. Fabrizio farà sicuramente meglio. Di sicuro saranno "cazzi" per i nostri difensori, visto che se io mi sono limitato a qualche urlo spropositato, la nota "vena nervosa" di Fabrizio farà sicuramente scattare i calci nel culo quando salteranno le marcature. Uomo avvisato... Uomo avvisato. Dunque, a 48 ore dalla terza giornata (la seconda per noi, visto lo stop della scorsa settimana), lo spogliatoio si compatta intorno all'ottima notizia. Il morale è alto. La voglia di correre dietro al pallone è tanta. Siamo pronti. E ora abbiamo anche un portiere.
Direi che nei commenti possiamo dare inizio agli "in bocca al lupo" al nostro nuovo portiere.
Inizio io... direi che la Sardegna non è grande terra di portieri (almeno io non ne ricordo), sarà ora di consegnare all'isola il primo "eroe della porta"? In bocca al lupo, e al primo rigore parato... culurgiones e cannonau per tutti!!!

Approfitto, visto che è appena arrivata la mail del capitano, per postare risultati e classifiche dopo la seconda giornata:

Cluster 2 - Blue
9 - 4
Cluster - Technology
5 - 5
Services - Sytel

-

Classifica:
Cluster 2 4
Blue 3
Technology 2
Cluster 1
Sytel 1
Services 1

Sytel e Services una partita in meno