mercoledì 14 ottobre 2009

I più e i meno della prima giornata, le anteprime della seconda (che titolo di merda)

Lo so, il resoconto della prima giornata lo aspettavate giovedi e non oggi, ma io sono il capitano, io sono il gestore del blog, io scrivo quando mi pare (dite la verità, è più credibile questa motivazione o "ho avuto tanto da lavorare"?)
Andiamo con ordine e facciamo un salto indietro di 7 giorni. Formazione al completo, volti nuovi e vecchie conoscenze, solite abitudini (Mimmo e Ale perennemente all'ultimo secondo), poche soprese.
Per fare le pagelle è forse un po' tardi, per la cronaca peggio che andar di notte, vi propongo la novità dell'anno: "I più e i meno della giornata: cose da ricordare e cose da dimenticare" (vero chè una figata? vero che dite che è una figata altrimenti vi taglio le gomme della macchina?)

Partiamo dalle cose da dimenticare. I meno della prima giornata (dalla meno brutta alla più brutta)



7.Calorio o' pazzo che pretende che l'avversario chieda la distanza su un fallo laterale.
Caro calogero, come wikipedia ci insegna , il calcio a 5 è stato inventato negli anni '30 ed è forse dall'epoca che vige un regolamento. La regola 16 di tale regolamento è molto chiara: I calciatori della squadra difendente si devono trovare ad almeno 5 m. dal pallone.
Ti invito, in veste di capitano, ad una lettura rapida di tutto il regolamento (e lascia in pace San Biagio quando apprenderai il compito che ti ho assegnato)
6.L'arbitro che si prende la briga di spiegare a Calorio o' pazzo che la distanza sul fallo laterale non va chiesta.
Le cose sono due, o si comporta come il buon padre di famiglia, oppure ha stabilito un feeling con il Kakà di Trinacria, fattostà che si è preso la briga di spiegargli il regolamento. Non sapevo dove collocare (tra i più o tra i meno) la faccia del nostro Calogero durante la lezioncina. A me sembrava dicesse "ma vaffanculo coglione" oppure "zucchero non guasta bevanda".
5.Maurizio 'u tignusu che ha confuso il gioco del calcio a 5 con un flipper
Chi è al quarto torneo con Sytel ormai lo sa, l'anziano difensore di Sytel ha un momento della stagione in cui dimentica un piccolo particolare del gioco del calcio: vale anche passarla a un compagno. Qualsiasi cosa passi a meno d'un metro dal suo piede destro, la calcia. Peccato che spesso da quelle parti passi la palla.
4.La tenuta atletica del sottoscritto
Primo ingresso 3 minuti, secondo forse 4, poi a scendere, fino al minuto e venti finale. Però se mi entrava quella girata di destro (zitti e onorate il Capitano in religioso silenzio)
3.Il gol divorato da Gb iamma de issu
Palla rasoterra che rotola alla velocità di 4 metri alla settimana, portiere svenuto a seguito dell'ennesima sabongia di Calogero, distanza dalla porta misurata col calibro. L'articolazione del gionocchio miracolosamente entra in funzione, piattone pieno, pallonetto a palombella con risucchio incorporato, palla alta sopra la traversa sul secondo palo. Le leggi della fisica si inchinano davanti allo Iaquinta di Gizzeria.
2.Prendere gol all'ultimo secondo (questa è seria)
E che cazzo. Ma siamo diventati dementi? Con un gol di vantaggio ad un minuto e venti dalla fine, giochiamo in 4 in attacco? Ma siamo o non siamo gli inventori del catenaccio? Ma il Trap non vi ha insegnato niente? Se ricapita (e ricapita), il più avanzato in braccio a Fabrizio (chiaramente io sarò fuori dal campo, giusto per non prendere il rischio) e palla alla cantina.
1.La divisa da portiere di Fabrizio (questa è serissima)
Il tutto può essere descritto da una domanda che il nostro portiere mi ha rivolto in sardo antico negli spogliatoi: "Curiddu sgracchiu marinnusessi?" Che in sardo antico significa: "Ma tu hai i boxer del colore della mia maglia?". E io, che ho studiato le lingue, gli ho risposto: "Paragarrosso sa llurreddu misi!!" Che nella medesima lingua significa: "Rifletti sul fatto che tu hai una maglia che ha il colore delle mie mutande".
Morale della favola: una divisa da portiere così brutta non l'ho mai vista. La leggenda vuole che gli sia stata venduta da un amico sardo. Praticamente quando l'ha visto ha detto "Carammiggo pippeddoso suzzu". Che sempre nella lingua di cui sopra significa: "Ho trovato il pirla a cui rifilare quell'obrobrio che ho in cantina dal 74".

Le cose da ricordare. I più della prima giornata. (dalla meno più bella alla più più bella). Bella la foto di Prodi, vero?



4.La squadra in generale (questa è seria)
Ci sta tutto, l'incazzatura per il pareggio all'ultimo secondo, qualche posizione presa a caso della serie "cosa faccio qui", ma per essere la prima volta che la squadra è scesa in campo, è andata bene. Punto.
3.Andare sotto e di un gol e tornare sopra (questa è seria)
Ottimo lo spirito. Mai abbattersi. Partita finita quando arbitro fischia (V.Boskov) E questa vale anche per il punto 2 della lista dei meno.
2La punizione di Gigi (questa è seria)
La cosa che mi ha fatto godere è che gli avversari (portiere in testa) si sentivano fighi per aver rubato un rigore netto. Il, il, il....cazzo Gigi non trovo un giocatore del Toro degno ad essere paragonato a te, vabeh... il buon Gigi con una mezzapuntazzaesternacarpiataarientrare gliel'ha messa in....porta. Bella lì.
1.Il gol di Calorio 'o pazzo (questa è seria)
Scrivere questo pezzo mi costerà caro. Fate conto che l'anno scorso nel post di chiusura del torneo ho scritto: "Ringrazio Calorio 'o pazzo per essere sempre stato disponibile quando la squadra ha avuto delle defezioni". Mi ha ringraziato e baciato per 6 mesi. Ora ho paura, ma un giornalista deve anche sapersi prendere dei rischi.
Gran gol, a metà tra una girata di Ibrahimovic e una sabongia di Totò Schillaci in stile Italia-Uruguay ai mondiali del '90. Da notare l'esultanza priva di riferimenti a San Biagio. Bravo Calorio.


Proseguiamo con una breve anteprima sulla partita di stasera.
Buone o cattive notizie? Gb iamma di issu abdica, forse fino a fine torneo. Decidete voi, io che sono il capitano me ne lavo le mani (e non solo).

Ci si vede stasera. Incazzati più che mai.

Il Vostro (amatissimo) Capitano.

giovedì 24 settembre 2009

Le Grandi Biografie - Calogero "Calorio 'O Pazzo" Cacciatore


« Mai visto in tutta la mia vita uno splendore di primavera come stamattina al levar del sole...Dalla finestra vediamo il vasto e dolce pendio dell'antica città tutto a giardini e vigneti, sotto il folto verde s'indovina appena qualche traccia dei grandi e popolosi quartieri della città di un tempo. Soltanto all'estremità meridionale di questo pendio verdeggiante e fiorito s'alza il tempio della Concordia, a oriente i pochi resti del Tempio di Giunone; ma dall'alto l'occhio non scorge le rovine di altri templi ... corre invece a sud verso il mare. »
Goethe così descrive la città di Kerkent, da noi tutti meglio conosciuta come Agrigento. E a leggere queste righe riesce difficile capire come questo scrigno di tesori, questa culla della cultura, questo territorio che ha dato i natali ad Empedocle, Luigi Pirandello, Leonardo Sciascia e Andrea Camilleri…ebbene, riesce difficile accettare che questo stesso luogo, paradiso della storia e della cultura abbia dato i natali anche a Enrico La Loggia, Angelino Alfano e Calogero Cacciatore.
“Calorio ‘O Pazzo” nasce ad Agrigento il 2 Novembre 2735 (Ab Urbe Condita) e subito comincia a far vedere le caratteristiche peculiari della sua infanzia: rompe le palle sistematicamente! Otto giorni dopo Leonid Brežnev decide che ne ha le scatole piene (come abbia fatto Calogero a varcare le segrete porte del Cremlino resta un mistero) e lascia questo mondo. Il biografo ufficiale di Calogero (Adisei Withafami) ritiene che l’esistenza di Calogero sia una sintesi delle caratteristiche proprie dei grandi personaggi della storia nati nel suo medesimo giorno (notare che il 2 Novembre ricorre la commemorazione dei defunti…): genio, come Luchino Visconti, fascino, come Burt Lancaster, comicità, come Gigi Sammarchi, desiderio di realizzazione, come Casey Donovan, purezza, come Eva Henger e infine dolcezza, come Vlad III di Valacchia.
Pur essendo quasi interamente d’accordo con il Withafami, ci sia consentito di dissentire per quanto riguarda la comicità del Sammarchi (Calogero fa molto più ridere) e sulla dolcezza (Vlad era molto più delicato di Calogero).
La giovinezza di Calogero segnerà per sempre la sua esistenza. Il dolce bambino che appena partorito ha colpito in tackle a gamba tesa l’ostetrica e ha fratturato a colpi di crick il malleolo del barelliere non esiste più. La passione per il pianoforte e il calcio ha cambiato la sua visione del mondo.
Si hanno poche notizie della vita del giovane Cacciatore. Il bimbo è sicuramente poco interessato alla compagnia femminile (nel corso degli anni svilupperà un’ossessione malsana verso il gentil sesso, arrivando a discutere una tesi di laurea dal titolo “algoritmi di elaborazione dei segnali per localizzazione dei tumori al seno” al solo scopo di poter bombardare con radiazioni malefiche il loro corpo). D’altro canto sviluppa una notevole propensione alla musica. Secondo alcuni quest’interesse è causa dei gravi problemi di salute che tutt’oggi lo affliggono: improvvisamente il Cacciatore diviene preda di stimoli irresistibili (i cosiddetti “emboli”) che lo spingono a ripetere continuamente e in maniera ossessiva frasi/parole/gesti incomprensibili ai comuni mortali. Secondo il biografo Withafami questi “emboli” sono causati da un precedente rapimento alieno e non dalla musica. Secondo il nostro modesto e incompetente parere sono solo sintomo del fatto che il ragazzo è scemo. Il calcio è la seconda passione del Cacciatore. Timido e silenzioso in campo, viene pesantemente limitato dalla sua introversione che lo porta a chiedere scusa anche quando subisce fallo. Mai ammonito, mai espulso, mai coinvolto in screzi o risse con compagni e avversari, mai una parola fuori posto, insomma in campo è un vero lord e tende a giocare di fioretto piuttosto che di spada. La vita sociale di Calorio è praticamente inesistente. Segue un regime di vita assolutamente monastico, mai a letto più tardi delle 21, l’alcol è per lui come la kriptonite per superman (la sola presenza di un bicchiere di birra a meno di 30 metri da lui ne provoca feroci reazioni che vanno dalla lacrimazione convulsiva agli attacchi epilettici, passando attraverso crisi mistico-religiose e stigmate), le donne, come detto, non lo attraggono (se è per questo neppure gli uomini, qualche malalingua lascia intendere sia interessato solo ai rapporti con animali, ma noi pensiamo più a una vocazione fetish verso le lettiere dei gatti).
Amante della buona musica, considera Giovanni Allevi un musicista versatile, estroso, secondo al solo Rachmaninov per capacità d’esecuzione e inferiore al solo Mozart per le capacità compositive. Dal punto di vista calcistico il suo idolo è sempre stato George Best, per la ben nota morigeratezza dei costumi del calciatore nordirlandese e negli ultimi anni Sulley Muntari, da lui ritenuto il più grande interprete della scuola post-brasiliana.
Questo è uno dei nuovi acquisti di Sytel, il timido e introverso Calorio ‘O Pazzo.

lunedì 21 settembre 2009

Presentato Calogero Cacciatore - Conferenza Stampa


Cacciatore, allora cosa ne pensa della scelta di investire su di lei per la stagione in arrivo?
Beh...il tutto mi rende molto felice e orgoglioso perchè vuol dire che ho lavorato bene lo scorso anno quando sono stato chiamato in causa...grandi compagni, grande sguadra, grandi obiettivi..punteremo in alto...
Si dice che lei abbia ricevuto moltissime offerte da diverse società quest’anno, conferma?
L’ unica cosa che posso dire è che non ho avuto un attimo di esitazione nella scelta... e adesso sono quì insieme ad una grande squadra per un grande progetto
Obiettivi per quest’anno?
Una grande squadra punta ovviamente al massimo... se il presidente ha allestito una rosa di questo livello non c’è dubbio che l’obbiettivo è quello di vincere tutto
Come è nato il soprannone che le è stato subito affibiato dopo nemmeno una partita?
Guardi, è nato tutto da un veniale fallo a centrocampo...ho semplicemente sfiorato il mio avversario con i miei tacchetti...non volevo fargli del male... cercherò di fare di tutto per far portare a casa alla mia squadra anche la coppa disciplina...
Si dice che lei fuori dal campo abbia un tenore di vita un pò Bohemien, dedito ad alcolismo, droga, donne e musica...lei cosa dice?
Oddio, io sono una persona tranquilla che lavora sodo in campo e anche fuori...lei deve capire che i giornali devono vendere più copie possibili e a volte si sbizzarriscono in leggende metropolitane su di un bravo ragazzo come me...Zuddas e il mio nuovo compagno Rega mi conoscono bene e sanno quanta semplcità e quanto di buono c’è in me...
Una dichiarazione per chiudere?
Zucchero non guasta bevanda

Presentato Lorenzo Odorico - Conferenza Stampa


Ivrea, 21/09/2009. Fredda mattina in quel di Ivrea, nuvole basse, calde giornate estive ormai lontane. Il nuovo acquisto di Sytel si presenta nella sede di via Jervis, visibilmente emozionato ma orgoglioso del grande passo che sta per fare. Ad accoglierlo un gruppo di giornalisti, nel tentativo di svelare tutti i retroscena di questo sensazionale colpo di mercato. Il giocatore coglie però di sorpresa tutti e si presenta così:
"Questo è un giorno che ricorderò per sempre, che sarò fiero di raccontare ai miei futuri nipoti".
E' un sogno che si realizza per lui, giocare insieme ai suoi idoli di sempre:
"Mi viene da sorridere se penso a quando, da piccolo, andavo in curva Sud a tifare Sytel. Ora sono dall'altra parte, incredibile!".
Chi era il tuo giocatore preferito?
"Senza dubbio Fabrizio U'Surdo, allora era un giovane prodigio, un ragno in porta. Certo ora un pò meno... Avrò comunque tanto da imparare da gente di questo livello".
Perchè questa scelta? Sappiamo che anche Cluster era sulle tue tracce
"Non ho mai avuto dubbi al riguardo. Ripeto, per me è come un sogno che si avvera. Non appena il Capitano mi ha contattato, ho messo la firma sul contratto e chiuso il discorso. In questo momento, non ho certo altri pensieri in testa. Non capisco come faccia quel tal Puddu ad aver cambiato società. Tra l’altro, chi è poi sto Puddu?!?!".
Qual è l'obiettivo di quest'anno:
"Stiamo scherzando?! Andate a vedere il palmares di Sytel. Una squadra così non può che avere un solo obiettivo: io sono qua per vincere! Anche perchè il Capitano ha promesso di regalare a tutti una serata al Pepe Nero, sulla riviera Romagnola, in caso di vittoria finale".
Idee chiare, tanta umiltà: "So che la concorrenza sarà tanta. D'altra parte, è normale quando si fa parte di una squadra di vertice. Io sono qui per dare una mano, per dare il massimo quando sarò chiamato in causa. L'importante è il bene del gruppo, non il mio. In caso di panchina, cercherò di interessarmi ai passatempi dei miei compagni di squadra. Ad esempio, vorrei saperne di più del traffico dei peperoncini di Soverato che GB porta avanti con così tanta saggezza e maestria...".
E per chiudere: "Fedeltà al Capitano e al triunvirato di controllo, sempre!".



Presentato Luigi Rega - Conferenza Stampa



Presentato alla stampa Rega, acquisto dell'ultimo minuto di Sytel.

Allora, Rega, quali sono le sue prime impressioni?
Guardi, ancora non me ne rendo conto, è successo tutto così in fretta. Sinceramente, non ci speravo più, ma poi all'ultimo minuto di calciomercato è arrivata la telefonata e non ho dovuto pensarci neanche un secondo. Già lo avevo detto: o arriva la chiamata da Sytel o nulla, piuttosto appendo le scarpe al chiodo.
Qual è la sua opinione su Sytel, e sulla passata stagione?
E' da quando sono bambino che sogno di indossare questa maglia, non avrei potuto chiedere di meglio. E' una società dal passato glorioso e un tifo splendido, che non merita sicuramente la posizione di classifica dello scorso anno. Non voglio però entrare nel merito della scorsa stagione, purtroppo capitano le annate poco fortunate, l'importante è rimboccarsi subito le maniche e guardare avanti e non indietro.
Fuori Puddu, riscattato Cacciatore, dentro Odorico e Rega. Dove può arrivare Sytel?
Non mi piace fare proclami, sicuramente abbiamo una rosa competitiva che può giocarsela contro tutti. L'importante sarà affrontare ogni singola partita come se fosse una finale e giocare al massimo delle nostre possibilità. A fine campionato si tireranno le somme e vedremo dove saremo arrivati.
La concorrenza, però, pare agguerrita…
Certo, la squadra è di ottimo livello, dovrò faticare per trovare i miei spazi. Io però farò di tutto per mettere in difficoltà il Mister nelle sue scelte, se poi giocheranno altri significherà che saranno stati migliori di me, e che quindi dovrò impegnarmi di più in allenamento.
Ha già parlato con il Mister? In che ruolo giocherà?
L'ho sentito al telefono, ma lo conosco di fama e non vedo l'ora di lavorare con lui sul campo. Preferisco giocare sulle linee esterne, per sfruttare la corsa e la progressione, ma sono a completa disposizione del mister e della squadra per giocare nelle altre zone del campo. Dove ci sarà bisogno mi farò trovare pronto.
Dicono di lei che sia un po' "fumoso", come i Portoghesi.
Beh, effettivamente… (ride, ndr). Lo so, qualche volta eccedo in qualche giocata un po' "fantasiosa", ma sono quelle giocate che se ti vengono sembri un fenomeno, se sbagli fai una figuraccia. Cercherò di migliorare anche in quello, ma se dovesse riuscirmene una in campionato ricordatevi di rifarmi la stessa domanda in conferenza stampa (altro sorriso, ndr).