giovedì 24 settembre 2009

Le Grandi Biografie - Calogero "Calorio 'O Pazzo" Cacciatore


« Mai visto in tutta la mia vita uno splendore di primavera come stamattina al levar del sole...Dalla finestra vediamo il vasto e dolce pendio dell'antica città tutto a giardini e vigneti, sotto il folto verde s'indovina appena qualche traccia dei grandi e popolosi quartieri della città di un tempo. Soltanto all'estremità meridionale di questo pendio verdeggiante e fiorito s'alza il tempio della Concordia, a oriente i pochi resti del Tempio di Giunone; ma dall'alto l'occhio non scorge le rovine di altri templi ... corre invece a sud verso il mare. »
Goethe così descrive la città di Kerkent, da noi tutti meglio conosciuta come Agrigento. E a leggere queste righe riesce difficile capire come questo scrigno di tesori, questa culla della cultura, questo territorio che ha dato i natali ad Empedocle, Luigi Pirandello, Leonardo Sciascia e Andrea Camilleri…ebbene, riesce difficile accettare che questo stesso luogo, paradiso della storia e della cultura abbia dato i natali anche a Enrico La Loggia, Angelino Alfano e Calogero Cacciatore.
“Calorio ‘O Pazzo” nasce ad Agrigento il 2 Novembre 2735 (Ab Urbe Condita) e subito comincia a far vedere le caratteristiche peculiari della sua infanzia: rompe le palle sistematicamente! Otto giorni dopo Leonid Brežnev decide che ne ha le scatole piene (come abbia fatto Calogero a varcare le segrete porte del Cremlino resta un mistero) e lascia questo mondo. Il biografo ufficiale di Calogero (Adisei Withafami) ritiene che l’esistenza di Calogero sia una sintesi delle caratteristiche proprie dei grandi personaggi della storia nati nel suo medesimo giorno (notare che il 2 Novembre ricorre la commemorazione dei defunti…): genio, come Luchino Visconti, fascino, come Burt Lancaster, comicità, come Gigi Sammarchi, desiderio di realizzazione, come Casey Donovan, purezza, come Eva Henger e infine dolcezza, come Vlad III di Valacchia.
Pur essendo quasi interamente d’accordo con il Withafami, ci sia consentito di dissentire per quanto riguarda la comicità del Sammarchi (Calogero fa molto più ridere) e sulla dolcezza (Vlad era molto più delicato di Calogero).
La giovinezza di Calogero segnerà per sempre la sua esistenza. Il dolce bambino che appena partorito ha colpito in tackle a gamba tesa l’ostetrica e ha fratturato a colpi di crick il malleolo del barelliere non esiste più. La passione per il pianoforte e il calcio ha cambiato la sua visione del mondo.
Si hanno poche notizie della vita del giovane Cacciatore. Il bimbo è sicuramente poco interessato alla compagnia femminile (nel corso degli anni svilupperà un’ossessione malsana verso il gentil sesso, arrivando a discutere una tesi di laurea dal titolo “algoritmi di elaborazione dei segnali per localizzazione dei tumori al seno” al solo scopo di poter bombardare con radiazioni malefiche il loro corpo). D’altro canto sviluppa una notevole propensione alla musica. Secondo alcuni quest’interesse è causa dei gravi problemi di salute che tutt’oggi lo affliggono: improvvisamente il Cacciatore diviene preda di stimoli irresistibili (i cosiddetti “emboli”) che lo spingono a ripetere continuamente e in maniera ossessiva frasi/parole/gesti incomprensibili ai comuni mortali. Secondo il biografo Withafami questi “emboli” sono causati da un precedente rapimento alieno e non dalla musica. Secondo il nostro modesto e incompetente parere sono solo sintomo del fatto che il ragazzo è scemo. Il calcio è la seconda passione del Cacciatore. Timido e silenzioso in campo, viene pesantemente limitato dalla sua introversione che lo porta a chiedere scusa anche quando subisce fallo. Mai ammonito, mai espulso, mai coinvolto in screzi o risse con compagni e avversari, mai una parola fuori posto, insomma in campo è un vero lord e tende a giocare di fioretto piuttosto che di spada. La vita sociale di Calorio è praticamente inesistente. Segue un regime di vita assolutamente monastico, mai a letto più tardi delle 21, l’alcol è per lui come la kriptonite per superman (la sola presenza di un bicchiere di birra a meno di 30 metri da lui ne provoca feroci reazioni che vanno dalla lacrimazione convulsiva agli attacchi epilettici, passando attraverso crisi mistico-religiose e stigmate), le donne, come detto, non lo attraggono (se è per questo neppure gli uomini, qualche malalingua lascia intendere sia interessato solo ai rapporti con animali, ma noi pensiamo più a una vocazione fetish verso le lettiere dei gatti).
Amante della buona musica, considera Giovanni Allevi un musicista versatile, estroso, secondo al solo Rachmaninov per capacità d’esecuzione e inferiore al solo Mozart per le capacità compositive. Dal punto di vista calcistico il suo idolo è sempre stato George Best, per la ben nota morigeratezza dei costumi del calciatore nordirlandese e negli ultimi anni Sulley Muntari, da lui ritenuto il più grande interprete della scuola post-brasiliana.
Questo è uno dei nuovi acquisti di Sytel, il timido e introverso Calorio ‘O Pazzo.

2 commenti:

Unknown ha detto...

Grazie mille zio... sei stato molto clemente con me visto che tu mi conosci davvero...
almeno potrò far leggere questa biografia al volgo senza rischiare che qualche fratello, padre, fidanzato o ex fidanzato di qualche mia conoscente venga sotto casa mia con un bazzuca :D

Unknown ha detto...

ah...dimenticavo anche del possibile rischio che direttamente qualche mia conoscente attuale o precedente venga sotto casa mia con un lanciafiamme....